martedì 26 luglio 2011

Pimp my bike: come prepararsi al peggio

Non so come si stiano preparando i miei compagni di viaggio ( in realtá credo che NON si stiano affatto preparando), in ogni caso mi sento in qualche modo responsabile del mio itinerario, per cui ho fatto un paio di test di fattibilitá.

"Basel-Friburgo-Basel in una giornata piovosa e pure a sprazzi fredda:120 km di tragedia"

Dopo aver allegramente constatato gli effetti devastanti su mani e fondoschiena, ho anche piacevolmente riscontrato un disallineamento dei pedali. Ció mi ha portato a rivoluzionari upgrades strutturali della mia, già perfetta e stupenda, bicicletta: fasce blu per avvolgere e rendere meno calligeno il manubrio, coprisella gelloso per la gioia delle mie parti basse e nuovo gruppo di trazione anteriore ( che in linguaggio terrestre significa: pedali e relativa corona). Ancora una volta ho dovuto scornarmi con l' avanzato stato di usura ( a tratti anche avanzata decomposizione) di tutte le viti e giunture del caso; il ché mi ha  ricordato le "amene" lezioni sugli ossidi fatte in scieze dei materiali, spingendomi a un passo dal suicidio. Senza strumenti adatti e senza avere la piú pallida idea di come gli svizzeri assemblino le loro bici, ho dovuto recarmi dal biciclettaro del quartiere: un caparezza con spiccato accento valligiano. Disappunto.


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