lunedì 18 gennaio 2010

Rioggia

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Dopo un po’ di attesa, ecco a voi il ritratto 2/3 della mia esperienza erasmus:



Come accennato nella precedente edizione, prenderò in esame una dimensione più soggettiva del nostro concentrato di pomodoro(italiani all’estero). Riprendiamo il passaggio fondamentale: allontanarsi dalla realtà italiana, dalla vita a cui si era abituati a vivere, è un’esperienza singolare: significa ricominciare da capo, resettare tutto. Quante volte ci è capitato di dire o semplicemente di pensare: “Come sarebbe stata la mia vita se non avessi commesso gli errori passati?”

L’erasmus ci da questa opportunità.


Separarsi del tutto, o accantonare, la propria vita, è una di quelle azioni che ognuno di noi può svolgere nei modi più svariati: uno di questi è strapparla con forza.


Abbandono,negazione,tradimento.


Ed ecco Rioggia, passeggiare in solitudine in una grigia giornata d'autunno. Ha appena abbandonato il fu-Rioggia: ne ha sradicato i principi morali, ne ha negato l'essenza, tradendo sé e chi stava accanto .

Mai si accorse della violenza dell'atto, né della profondità della mutilazione.

Quel che riuscì a sentire fu solo la frizzante brezza del nuovo incominciamento: uno slancio nel vortice degli eventi; un tuffo nel concentrato di pomodoro.

Contrariamente alle sue aspettative, però, si ritrovò lentamente a camminare su sentieri non del tutto sconosciuti: lentamente si accorse che tutt'attorno i rapporti umani si ripetevano, cosicché, per propria natura, si comportò allo stesso modo di sempre.

Col tempo fece le stesse scelte,commise gli stessi errori, cosicché, un giorno, ai suoi occhi riapparve il fu-Rioggia: ne provò orrore.





Pur andando sulla luna, lontano lontano, non ha compiuto lo sperato mutamento; dopo tanto smaniare è di nuovo lì, al punto di partenza. Non so , forse in quel momento Rioggia avrà udito, un po’ sfocato, quel sussurro beffardo:


Si può fuggire dal mondo, ma non da se stessi.


A differenza del Fantasista, Rioggia è un personaggio tragico, che senza senno distrugge tutto ciò che gli sta attorno, sia in bene che in male. L’energia spesa,però, si ritorce contro, portando tutto al collasso, all’ isolamento. Rioggia è oramai un’esistenza irrimediabilmente persa.

Questo personaggio descrive quel carattere clastico che è sempre presente in ogni mutamento; rappresenta la mancanza di senno nel processo di distruzione: l'atto di forza puro, una sorta di "ritorno di fiamma", che in seguito porta all' instabilità e al collasso.

In una dimensione più soggettiva, fare tabula rasa della propria vita, non solo risulta inutile, ma anche controproducente. Per mantenere una coerenza interiore e non annichilirsi, è necessario avere un riferimento fisso: una morale.

Ed eccoci arrivati a un nuovo punto chiave del nostro viaggio, argomento che approfondirò non'appena avrò un po’ di materiale su cui lavorare. Per adesso vi lascio solo un assaggio, una frasetta :


Qualunque mutamento, per sopravvivere, necessita di un riferimento fisso.

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